Marino Spada

Giornalista

Il futuro ha un cuore antico.

CANDIDATO AL CONSIGLIO REGIONALE ABRUZZO 10 MARZO 2024

CHI SONO

Marino Spada

Mi chiamo Marino, sono un giornalista e sin da giovanissimo, ho visto l’impegno nella politica come mezzo che si mette al servizio del prossimo. La mia adolescenza è trascorsa nelle sezioni della Democrazia Cristiana, con la passione, l’entusiasmo e il desiderio di contribuire a migliorare le condizioni di vita della mia comunità. Erano gli anni della prima Repubblica, quelli in cui le piazze erano piene di persone che ascoltavano i comizi, si confrontavano e alla fine decidevano chi votare. Erano gli anni della partecipazione democratica e consapevole alle scelte della classe politica, dell’impegno dei giovani, delle donne e degli uomini nella vita della propria città per dare il meglio di sé. Oggi dobbiamo tornare a credere ad una politica sana, onesta, al servizio degli altri, come dice papa Francesco: ”Credo che la politica oggi non abbia bisogno di “etichette”, ma di interpreti, quelli che cristianamente chiamiamo testimoni: persone credibili che con il loro impegno e la loro vita concreta incarnano gli ideali e le linee operative della dottrina sociale della Chiesa e dei punti cardine indicati da Papa Francesco. Serve un mix nuovo tra identità e profezia. Occorre ricostruire, attraverso nuovi processi, un tessuto di umanità semplice e sincera, favorendo un nuovo impegno politico. Credo che sia necessario compiere una scelta culturale, oltre che politica: ripartire dal “noi”, dalla forza del noi, e non dall'”io”; e non da un “noi” sempre contro un “voi”, che tanto ha inquinato la politica e la mentalità del nostro Paese e dei nostri concittadini negli ultimi anni. Un processo dal basso, di rammendo del tessuto sociale e di coinvolgimento largo di quanti non si rassegnano al primato dell’individualismo e alla legge del più forte.”

Chi Siamo

La Democrazia Cristiana (abbreviata in DC e soprannominata “Balena bianca”, ma anche “Scudo Crociato”) è stato un partito politico italiano di ispirazione democratico-cristiana e moderata, fondato nel 1943 e attivo per quasi 51 anni, sino al 1994.

Il partito ha avuto un ruolo cardine nel secondo dopoguerra italiano e nel processo di integrazione europea per tutta la seconda metà del dopoguerra sino al suo scioglimento nel 1994. Esponenti democristiani hanno fatto parte di tutti i governi italiani dal 1944 al 1994, (dal II governo Badoglio fino al governo Ciampi) esprimendo quasi ogni volta il presidente del Consiglio dei ministri (Giulio Andreotti ad esempio ha presieduto 7 governi), per cinque volte il Presidente della Repubblica (Giovanni Gronchi, Antonio Segni, Giovanni Leone, Francesco Cossiga ed Oscar Luigi Scalfaro). La DC è sempre stata il primo partito alle consultazioni politiche per 48 anni, dal 1946 (per l’Assemblea Costituente) fino allo scioglimento decretato il 18 gennaio 1994, con la sola eccezione delle elezioni Europee del 1984 in cui prevalse il Partito Comunista Italiano.

Simbolo del partito era uno scudo al cui interno vi era una croce latina, sull’elemento orizzontale della quale vi era il motto latino Libertas. Dopo le elezioni politiche del 1948 iniziò la fase del cosiddetto centrismo degasperiano, contraddistinta dall’alleanza con il PRI, il PSDI e il PLI. Nei primi anni sessanta Amintore Fanfani e Aldo Moro negoziarono un accordo politico con il Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni, allontanatosi dalla sfera Sovietica in seguito all’invasione dell’Ungheria. Nel 1976 Aldo Moro si fece promotore del cosiddetto compromesso storico, cioè una collaborazione con il PCI di Enrico Berlinguer; questo disegno politico ebbe termine in seguito all’uccisione di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse.

Gli anni ottanta furono caratterizzati dalla coalizione del Pentapartito e dal difficoltoso rapporto tra Bettino Craxi, leader socialista, e Ciriaco De Mita, segretario democristiano, nonché dal cosiddetto “CAF”, l’alleanza cioè tra Craxi, Giulio Andreotti e Arnaldo Forlani in contrapposizione a De Mita. Negli primi anni novanta, in seguito alla fine della Guerra Fredda e alle inchieste di Tangentopoli, la DC entrò in una forte crisi che determinò lo scioglimento del partito da parte di Mino Martinazzoli e la nascita del Partito Popolare Italiano il 18 gennaio del 1994.

Il mio impegno per Te

Ho sempre creduto che solo con il sacrificio, l’impegno e la costanza si possono raggiungere degli obiettivi. Lo sanno i genitori, i nonni e i nostri figli, che in modo diverso e tempi distinti, hanno ottenuto con grande determinazione il raggiungimento di un traguardo. Nella vita, nella professione, nella scuola, ambiti diversi ma nei quali senza il necessario “credo” non si arriva a nulla. Nella mia vita, dall’età di 18 anni, ho servito il Paese per quasi vent’anni vestendo l’uniforme dell’Arma dei Carabinieri, con la quale ho svolto servizio in molte città italiane e nei piccoli centri mettendomi a completa disposizione dei cittadini, soccorrendoli nelle tempeste di neve, aiutandoli a raggiungere una farmacia o un medico. Ho visto negli occhi delle persone fragili e degli anziani la sofferenza della solitudine, il dolore dell’emarginazione e l’indifferenza di coloro che agiscono e pensano all’Io e non al Noi. La forza di una comunità parte dal sentirsi appartenenti al Noi, all’unisono, tutti insieme verso un traguardo possibile. Il mio impegno per Te è quello che vogli mettere a disposizione per chi vorrà accordarmi la propria fiducia, il proprio voto. Una stretta di mano che vale molto più di mille parole, uno sguardo negli occhi per incontrarsi e confrontarsi e parlare di Te. Perché solo con Te è possibile capire come cambiare in meglio la nostra vita. Forse è un’impresa ardua, sicuramente è un’impresa necessaria.

Un territorio da rilanciare

Non c’è speranza né futuro per i nostri figli senza un rilancio del nostro territorio. Occorre un’inversione di tendenza immediata, una visione “globale” e una fitta rete di collegamenti per rilanciare l’economia del nostro territorio con investimenti nelle aziende, sostegno alle famiglie e opportunità di lavoro per i giovani. Solo un’economia solidale e vicina alla gente può e deve centrare questi obiettivi necessari a creare condizioni dignitose per la nostra provincia. Chi amministra la cosa pubblica, a qualsiasi livello, deve farlo nell’esclusivo interesse dei cittadini, creando e favorendo condizioni di crescita ordinata e armonica, sostenibile ed inclusiva. Abbiamo ancora molto da fare per riportare al centro della politica l’uomo, i suoi valori, le sue aspettative e quelle dei suoi familiari. Nessuno deve restare indietro e tantomeno emigrare all’estero per dare compiutezza alla propria vita. Sono molti i giovani che dopo gli studi sono costretti a trasferirsi nelle regioni del nord o all’estero con la conseguente crisi demografica che ne deriva per la nostra regione. L’Abruzzo che i nostri padri hanno visto crescere, uscendo dalle regioni depresse grazie alle azioni politiche di Remo Gaspari e di Emilio Mattucci, tanto per citarne alcuni, deve e può tornare a recitare un ruolo da protagonista tra le regioni più economicamente avvantaggiate. Non è una promessa, ma una premessa per un impegno serio e costante.

La salute bene comune

La sanità com’è noto vale l’80% della spesa pubblica in tutte le regioni e nonostante ciò ancora è lontana dal dare una risposta certa e immediata ai cittadini. Troppe le liste d’attesa, lunghe le fila al pronto soccorso, inverosimile attendere sei mesi o un anno per una visita specialistica. Occorre riorganizzare la macchina sanitaria a livello regionale, aumentare la presenza dei medici e del personale sanitario, incentivare le assunzioni, premiare l’abnegazione e l’impegno profuso ogni giorno, con grandi sacrifici. I nostri “eroi” della pandemia sono stati lasciati al loro destino, i precari non assunti e molti reparti chiusi o ancora accorpati. La salute è un bene comune e deve essere per chiunque, anche per chi non ha capacità economica per curarsi fuori regione o nelle strutture private. Ci sono ancora troppe falle nella macchina della sanità e non è possibile pagare prestazioni fatte al nord con i soldi degli abruzzesi. La mobilità passiva incide troppo sul bilancio della nostra sanità regionale e occorre offrire un servizio all’altezza della domanda. Serve umanità e professionalità.

Elezioni regionali 2024

MARZO

10

Elezioni Regione Abruzzo

Domenica 10 Marzo

RASSEGNA STAMPA

Inaugurazione sede elettorale

AB CHANNEL

unico canale abruzzese su piattaforma sky

AB Channel nacque il 12 giugno 2006 per volontà dell’imprenditore abruzzese Marino Spada.
AB Channel è una rete televisiva italiana trasmessa in streaming e in precedenza su digitale terrestre e gratuitamente via satellite, collocata al canale 835 di Sky Italia, ideata e gestita dalla famiglia Spada.

L’emittente è stata attiva dal 12 giugno 2006 al 26 febbraio 2020 e successivamente dal 3 dicembre 2023.
Il nome del canale deriva dalle lettere iniziali del nome “Abruzzo”. Molto attiva sul versante dell’informazione, aveva difatti una propria redazione giornalistica, una sede ed un centro di produzione ad Atri, una redazione esterna a Roma e nel 2010 aprì anche un centro di produzione a Milano. AB Channel aveva comunque una programmazione di tipo generalista, proponendo alcune repliche di cartoni animati, film di serie B, rubriche sul lotto e televendite.

GallerIA

PREMIO NAZIONALE DI GIORNALISMO ATRI

Dopo mezzo secolo ho riportato alla luce il prestigioso “Premio Nazionale di Giornalismo Atri” il
22 Ottobre 2022 con la presidenza della giuria del dott. Gianni Letta. L’anno successivo, il 22
Ottobre 2023 si è tenuta la XI edizione del Premio Atri di Giornalismo con il patrocinio del
Ministero della Cultura, Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Comune di Atri, Università degli
Studi di Teramo, Ordine dei Giornalisti Abruzzo e la Camera di Commercio del Gran Sasso. Tra i
premiati Maurizio Molinari, direttore de “la Repubblica”; Agnese Pini direttrice del Quotidiano
Nazionale, Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno; Italo Cucci già direttore del Corriere dello
Sport e del Guerin Sportivo; Claudio Cerasa direttore del quotidiano “il Foglio ” , Massimo
Giannini editorialista de “la Repubblica, , Eleonora Daniele giornalista e conduttrice di Rai Uno,
Maria Concetta Mattei Direttrice della Scuola Superiore di Giornalismo, Paolo Mieli scrittore e
già direttore de “Il Corriere della Serra”, Piero Anchino direttore de “ il Centro” , Gaia Tortora
vice direttrice del Tg la 7 , Stefano Campanella direttore di Padre Pio Tv, Nuccio Fava già
direttore del Tg1, Giuseppe De Bellis direttore si Sky Tg24, Luciano Regolo condirettore di
Famiglia Cristiana, Mariano Sabatini giornalista e autore televisivo e Ivan Zazzaroni direttore
del Corriere dello Sport. Riconoscimenti speciali saranno consegnati al Prefetto di Teramo dr.
Fabrizio Stelo, al Presidente del Pineto Calcio dr. Silvio Brocco, al Presidente della Federazione
Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, a Padre Guglielmo Alimonti e al cantante abruzzese de
“il Volo” Gianluca Ginoble. Premio speciale “Adranus” simbolo della città di Atri , sarà
consegnato all’imprenditore Giampiero Centorame titolare della Movilog. Svelata la terna dei
giornalisti vincitori del Premio, Paolo Martocchia, Diana Pompetti e Walter de Berardinis,
mentre il premio alle scuole abruzzesi è andato alla classe IV G del Liceo Classico Illuminati di
Atri con l’elaborato “Accogliamo le diversità”. Menzione speciale per la giornalista Evelina Frisa
con il premio della giuria per il valore della comunicazione sociale nell’articolo “Una giornata a
Rurabilandia, tra persone dalle mille abilità”. Un significativo risultato di livello nazionale che ha
avuto una grande eco sui giornali e media nazionali con un ritorno economico e di visibilità per
l’intero territorio della provincia di Teramo e per l’Abruzzo in generale.

Dopo mezzo secolo ho riportato alla luce il prestigioso “Premio Nazionale di Giornalismo Atri” il
22 Ottobre 2022 con la presidenza della giuria del dott. Gianni Letta. L’anno successivo, il 22
Ottobre 2023 si è tenuta la XI edizione del Premio Atri di Giornalismo con il patrocinio del
Ministero della Cultura, Regione Abruzzo, Fondazione Tercas, Comune di Atri, Università degli
Studi di Teramo, Ordine dei Giornalisti Abruzzo e la Camera di Commercio del Gran Sasso. Tra i
premiati Maurizio Molinari, direttore de “la Repubblica”; Agnese Pini direttrice del Quotidiano
Nazionale, Resto del Carlino, la Nazione e il Giorno; Italo Cucci già direttore del Corriere dello
Sport e del Guerin Sportivo; Claudio Cerasa direttore del quotidiano “il Foglio ” , Massimo
Giannini editorialista de “la Repubblica, , Eleonora Daniele giornalista e conduttrice di Rai Uno,
Maria Concetta Mattei Direttrice della Scuola Superiore di Giornalismo, Paolo Mieli scrittore e
già direttore de “Il Corriere della Serra”, Piero Anchino direttore de “ il Centro” , Gaia Tortora
vice direttrice del Tg la 7 , Stefano Campanella direttore di Padre Pio Tv, Nuccio Fava già
direttore del Tg1, Giuseppe De Bellis direttore si Sky Tg24, Luciano Regolo condirettore di
Famiglia Cristiana, Mariano Sabatini giornalista e autore televisivo e Ivan Zazzaroni direttore
del Corriere dello Sport. Riconoscimenti speciali saranno consegnati al Prefetto di Teramo dr.
Fabrizio Stelo, al Presidente del Pineto Calcio dr. Silvio Brocco, al Presidente della Federazione
Italiana Giuoco Calcio Gabriele Gravina, a Padre Guglielmo Alimonti e al cantante abruzzese de
“il Volo” Gianluca Ginoble. Premio speciale “Adranus” simbolo della città di Atri , sarà
consegnato all’imprenditore Giampiero Centorame titolare della Movilog. Svelata la terna dei
giornalisti vincitori del Premio, Paolo Martocchia, Diana Pompetti e Walter de Berardinis,
mentre il premio alle scuole abruzzesi è andato alla classe IV G del Liceo Classico Illuminati di
Atri con l’elaborato “Accogliamo le diversità”. Menzione speciale per la giornalista Evelina Frisa
con il premio della giuria per il valore della comunicazione sociale nell’articolo “Una giornata a
Rurabilandia, tra persone dalle mille abilità”. Un significativo risultato di livello nazionale che ha
avuto una grande eco sui giornali e media nazionali con un ritorno economico e di visibilità per
l’intero territorio della provincia di Teramo e per l’Abruzzo in generale.

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